di Andrea Veronesi
1.
La Mesopotamia, il territorio intorno ai fiumi Tigri ed Eufrate, fu abitato, in successione o in parallelo, da diverse popolazioni in continua lotta per il predominio. La cartina presentata mostra un quadro abbastanza dettagliato dei popoli e dei territori trattati.
I piu’ antichi furono i Sumeri, un popolo di incerta origine, che si stabili’ nella zona del delta attorno alla meta’ del IV millennio. E’ interessante che un poema di tradizione sumerica racconti che l’intero territorio fu colpito da un cataclisma di notevoli proporzioni, con violente inondazioni, che trova eco anche nella Bibbia. Essi crearono numerose citta’-stato fortificate, spesso rivali fra loro, governate ognuna da un re-sacerdote, rappresentante terreno di un proprio dio cittadino. Esperti di commercio e al centro di importanti vie di comunicazione, crearono corporazioni di artigiani e stilarono il piu’ antico codice di leggi per risolvere le controversie economiche. Verso il 2350 a. C. un principe di Accad, Sargon il Grande, invase il paese vincendo una a una le citta’ sumeriche e unifico’ le regioni di Accad e Sumer. Questa dinastia accadica fu caratterizzata da notevoli progressi in campo matematico, architettonico, giuridico e nella codificazione della scrittura che diventa assai piu’ ricca, assemblando caratteri cuneiformi e ideografici. Gli dei vengono omaggiati con grandi torri, dette Ziggurat, e viene fondata Babele.
Questa importante citta’, verso il XIX secolo a. C., diventera’ la capitale del regno – col nome di Babilonia – sotto una nuova dinastia di re. Tra questi si distinse Hammurabi, salito al trono verso il 1730 a. C. Saggio e capace, compatto’ l’impero dandogli una legislazione unica: “il codice di Hammurabi”, che e’ ritenuto la piu’ antica raccolta di leggi scritte per regolare la vita dei cittadini. Questo primo impero di Babilonia si manterra’ forte per due secoli eguagliando in splendore l’antico Egitto, ma, come esso, non pote’ opporsi alle armi di bronzo e ai cavalli di popolazioni cassite scese dal nord a piu’ riprese, che dominarono il paese per piu’ di tre secoli. Poi tutta la regione cadra’ sotto il ferro assiro.
2.
Un nuovo popolo semitico, gli Assiri, conquisto’ la Mesopotamia; e sotto il re Assurbanipal raggiunse un’immensa estensione territoriale. La loro crudelta’ spinse pero’ i Babilonesi a sollevarsi e a dar vita al secondo impero babilonese che, pur di breve durata, ebbe con il re Nabucodonosor un periodo di grandezza, finche’ nel 539 a.C. Babilonia cadde in mano ai persiani di Ciro.
Sull’altopiano iranico giunsero, verso il 2000 a.C., alcune popolazioni indoeuropee tra le quali emersero prima i Medi, che abbatterono l’impero assiro distruggendo Ninive, poi i Persiani che sotto la guida di Ciro il Grande sottomisero tutto l’Oriente antico. Con il successore di Ciro, Cambise, l’impero persiano comprese anche l’Egitto. Il piu’ grande dei re persiani fu forse Dario, successore di Cambise, che consolido’ l’unita’ del regno dandogli una solida organizzazione statale. Egli ingrandi’ l’impero a nord e porto’ a termine la conquista dell’Egitto, dove fece costruire un canale che univa il mar Rosso al Mediterraneo, come il moderno canale di Suez. Dario venne pero’ in urto con la nascente potenza greca, dalla quale fu sconfitto; e cosi’ Serse, suo successore. Cio’ determino’ una grave crisi dell’impero persiano che nel 330 a.C., dopo un secolo di gravi lotte interne, fu conquistato da Alessandro Magno. La raffinata civilta’ persiana tuttavia non ando’ del tutto perduta, ma entrata in contatto con quella greca nel nuovo grande impero di Alessandro, la influenzo’ e modifico’ portando il suo contributo d’arte e di pensiero.
3.
All’inizio del II Millennio a.C. una tribu’ semita, guidata dal suo patriarca Abramo, abbandono’ la Caldea per spostarsi verso la Palestina. Era una tribu’ semplice nei costumi, senza distinzione di casta e unita da una fede monoteista. Probabilmente coinvolta dalle invasioni migratorie degli Hyksos che si spostavano verso sud, fu trainata anch’essa fino in Egitto, dove si stanzio’ nel paese di Goshem, nella zona del delta del Nilo. Alla caduta degli Hyksos, gli egiziani li ridussero in schiavitu’ e li trattennero nel paese per circa quattro secoli. Dall’ Egitto, verso il 1200 a.C., li libero’ Mose’ che, attraversato il mar Rosso, li ricondusse verso la Palestina. Sotto la guida di “Giudici” – di cui ricordiamo Giosue’ – conquistarono il territorio scontrandosi con le popolazioni locali – specialmente con i filistei, finche’ formarono il regno di Israele. Organizzati dapprima in dodici tribu’, gli ebrei ebbero come primo re Saul, al quale succedette Davide che unifico’ le tribu’ di Israele e, conquistata Gerusalemme, ne fece la capitale di un regno unitario. Il suo successore, Salomone, promosse una grandiosa politica commerciale grazie al controllo dei porti sul Giordano e nel Mar Rosso, sostituendone l’egemonia egiziana. Egli arricchi’ e abbelli’ il paese facendo costruire un magnifico tempio a Gerusalemme. E’ questa l’epoca d’oro della nazione ebraica, ma anche l’apice di un malcontento popolare grave, dovuto ai sacrifici imposti da una monarchia ormai pressoche’ assolutistica. Infatti, morto Salomone, la nazione si spacco’ in due regni rivali: il regno di Israele, a nord, con capitale Samaria e il regno di Giuda, al sud, con capitale Gerusalemme, fedele alla dinastia davidica. E’ l’epoca dei “profeti” che invocheranno l’unita’ e un ritorno spirituale, ma resteranno inascoltati. In preda a continue lotte interne il paese e’ pericolosamente esposto alle invasioni dei popoli confinanti. Gli avvenimenti si susseguono catastrofici. Dal sud gli Egiziani marciano sulla Palestina e conquistarono Gerusalemme. Samaria si salvera’ solo alleandosi con gli Aramei di Damasco ma saranno entrambi travolti nel 722 a.C. dagli Assiri di Sargon II. Nel 587 il re Nabucodonosor di Babilonia invadera’ il paese, distruggendo il tempio di Salomone e deportando gli ebrei a Babilonia. Nel 539 il re persiano Ciro, soppiantati i babilonesi, concedera’ agli ebrei la liberta’ di tornare a Gerusalemme, dove costituiranno un piccolo e debole stato ebraico. Subiranno ancora la dominazione di Alessandro e infine di Roma, che ne accentuera’ la dispersione
Gia’ 2000 anni prima di Cristo, nella stretta fascia costiera tra i monti del Libano e il mediterraneo, erano attive le grandi citta’ dei Fenici, un popolo di navigatori. Ogni citta’ fenicia aveva un proprio re e un governo autonomo e ognuna aveva fondato proprie colonie commerciali, spesso tra loro in concorrenza. Dopo l’invasione dei “popoli del mare”, la Fenicia fu assalita prima dagli Assiri, poi dai Babilonesi, che cercavano uno sbocco sul mare. Infine, come era accaduto per gli Ebrei, anche i Fenici trassero giovamento dalla conquista persiana dell’Oriente e poterono riprendere con una certa liberta’ i propri traffici. Si deve infine ricordare che ai Fenici va il merito dell’invenzione dell’alfabeto che, attraverso i Greci, e’ giunto sino a noi.
Verso l’inizio del II millennio a.C., giunsero nelle zone montuose tra l’Armenia e l’Asia Minore popolazioni d’origine diversa da quella dei Semiti; si trattava degli Indoeuropei provenienti dalle pianure della Russia meridionale. La piu’ importante di queste popolazioni furono gli Ittiti che fondarono un potente Stato militare che giunse fino all’Egitto, ma che fu poi sommerso dagli Assiri
Andrea Veronesi
tratto dal sito Pillole di Storia